Conosciamo tutti i benefici dello zenzero, eppure non molti sono a conoscenza dei suoi effetti collaterali. Ogni integratore, infatti, deve essere controllato dal medico prima di essere assunto.
Per quanto riguarda i benefici della radice di zenzero, citiamo che migliora la digestione, aiuta ad alleviare la nausea e contrasta i dolori articolari.
Poi, aiuta le donne con il ciclo, allevia il mal di testa ed è una vera e propria forza della natura contro i malanni stagionali, come tosse e influenza.
Ma a cosa dobbiamo prestare attenzione? Ad esempio, sappiamo che c’è una dose giornaliera di zenzero da assumere: per gli adulti, è di massimo 4 grammi se è fresco, 3 grammi se è disidratato.
I bambini possono assumere solo 2 grammi di zenzero fresco al giorno, un grammo di zenzero in polvere. Le donne in gravidanza possono assumerne massimo un grammo in polvere e due grammi se è fresco.
Zenzero: cosa sapere?
Quali possono essere le controindicazioni? Nonostante sia ritenuto sicuro in gravidanza, lo zenzero potrebbe avanzare un rischio sanguinamento.
Molti esperti sono concordi nell’affermare che è consigliabile evitare di assumerlo nei mesi antecedenti al parto.
Se abbiamo disturbi emorragici, è bene evitare lo zenzero, così come se abbiamo disturbi cardiaci, poiché potrebbe peggiorare la nostra condizione.
Come interagisce, invece, lo zenzero con i farmaci? Vi sconsigliamo di utilizzarlo se siete diabetici, poiché aumenta il livello di insulina e abbassa leggermente il livello dello zucchero nel sangue.
Se assumiamo farmaci per il controllo della pressione alta, evitiamo di integrarlo. Allo stesso modo, scatena una reazione contraria se prendiamo degli anticoagulanti.
Se ne sconsiglia l’uso se prendiamo i seguenti anticoagulanti: aspirina, clopidogrel (Plavix), diclofenac (Voltaren, Cataflam, altri), ibuprofene (Advil, Motrin, altri), naprossene (Anaprox, Naprosyn, altri), dalteparina (Fragmin), enoxaparina (Lovenox) , eparina, warfarin (Coumadin).
Cerchiamo anche di evitare di assumerlo se prendiamo l’aspirina, l’ibuprofene o il diclofenac, poiché offrono azione anticoagulante, pur essendo antinfiammatori.