Oggi ci riferiamo principalmente a chi beve il caffè amaro. Premettiamo che ognuno di noi ama questa bevanda e che la beve con lo zucchero, senza o con l’aggiunta di latte (e di grappa, come digestivo). Tuttavia pare che uno studio abbia evidenziato un aspetto inquietante sul nostro amato caffè.
Quale? Chi lo prende amaro potrebbe avere dei disturbi del comportamento. Le abitudini alimentari di ogni soggetto sono diverse: c’è chi preferisce la pasta, il riso, la carne, il pollo… Insomma, non possiamo sindacare sui gusti personali.
Eppure, una ricerca condotta all’Università di Innsbruck in Austria ha posto l’accento sull’abitudine di prendere questa bevanda amara. Alla ricerca hanno partecipato più di mille persone. In seguito, persino il Daily Mail si è occupato della vicenda e ha riportato il discorso degli studiosi.
“Il nostro studio aveva l’intenzione di dimostrare come le persone che preferiscono un gusto più forte, tendenzialmente amaro, possano manifesta dei disturbi del comportamento e della personalità.
Nello specifico, il gusto “amaro” è spesso connesso alla cattiveria umana. L’empatia in questi soggetti non esiste.”
Vuol dire che siamo psicopatici? Uhm, questi studi non raggiungono alla fine una ipotesi valida al 100%. Certo, più di 1000 persone sono state testate e hanno risposto a diverse domande e quiz.
Eppure, conosciamo molta gente che apprezza il caffè amaro per il suo sapore. Dopotutto, c’è anche una filosofia dietro: aggiungere lo zucchero al caffè ne snatura il sapore.
Voi come prendete il caffè? Credete che questo sia uno studio appropriato, oppure pensate che sia un’immensa sciocchezza?
Noi vi capiremmo: a volte, i ricercatori si fanno “prendere un po’ la mano” nel creare allarmismi. Non significa in alcun modo che siete psicopatici o che avete scarsa empatia.
Poi, alla fine, un campione di 1000 persone è abbastanza “ristretto” in confronto agli abitanti del nostro pianeta, oltre 7 miliardi di persone.