Come molti altri padri, desidera solo rilassarsi, senza doversi sorbire sentire le grida e gli schiamazzi dei figli.
Alla fine, la moglie, stanca dell’atteggiamento del marito, decide di andarsene di casa.
Esce sbattendo forte la porta dietro di sé.
Ora il marito si trova da solo con i loro figli.
Ecco la lettera che il marito le ha scritto:
Amore mio,
sono passati due giorni. Quella sera ero molto stanco. Dopo 20 ore di lavoro, volevo solo guardare la partita.
Quando ti ho vista, mi sono accorto che anche tu eri esausta. I bambini stavano litigando e il piccolo piangeva disperatamente, mentre tu volevi solo andare a dormire.
Allora io ho alzato il volume della televisione.
Tu mi hai urlato: “non ti fa mica male aiutarmi a badare ai nostri figli!”. Ho abbassato il volume della TV.
Con rabbia, ti ho risposto: “ho passato l’intera giornata a lavoro, mentre tu stavi a casa a giocare con le bambole!”
E abbiamo continuato a gridarci addosso. Sei scoppiata in lacrime perché eri arrabbiata e stanca. Ti ho detto delle cose molto brutte. Hai detto che te ne saresti andata di casa. E così hai fatto, lasciandomi solo con i nostri figli.
Ho dovuto preparargli la cena e metterli a letto. Il giorno successivo, tu ancora non eri tornata, quindi ho chiesto un permesso al capo per poter rimanere a casa con i nostri bambini.
Una giornata piena di capricci, di urla e di schiamazzi.
Ho capito che cosa significa dover correre per tutto il giorno, senza avere un momento per sé, neanche per farsi una doccia.
Ho capito che cosa significa dover scaldare il latte, vestire i bambini e pulire la cucina contemporaneamente.
Ho capito cosa significa starsene rinchiusi in casa senza parlare con qualcuno che abbia più di 10 anni.
Non sono riuscito a mangiare o a riposarmi senza dover correre dietro ai bambini.
Adesso so cosa significa sentirsi stanchi mentalmente, desiderando dormire per 20 ore di fila. Ma non si può, perché il bambino inizia a piangere alle 3 di notte.
Ho vissuto due giorni e due notti interi nei tuoi panni. Ora posso dire che ti capisco.
Capisco la tua stanchezza.
Capisco che essere mamma è un sacrificio continuo.
Capisco che è ancora più estenuante che lavorare nel mondo della finanza.
Capisco la frustrazione del dover lasciare il tuo lavoro e la tua sicurezza economica per i tuoi bambini.
Capisco cosa significa quando la tu sicurezza economica non dipende più da te ma dal tuo partner.
Capisco cosa significa sacrificare sport, amici e sonno per i bambini.
Capisco quanto possa essere difficile starsene rinchiusi in casa a prendersi cura dei figli, sentendosi completamente isolati dal mondo esterno.
Capisco anche quando ti arrabbi perché mia madre ti critica per il modo in cui cresci i nostri bambini. Nessuno sa cosa sia meglio per i figli, se non la loro madre.
Capisco che essere madre è una grossa responsabilità. Il tuo è un ruolo non pienamente riconosciuto dalla società.
Ti sto scrivendo questa lettera non solo per dirti che mi manchi, ma anche perché non voglio che passi un solo giorno senza che tu sappia:
sei molto coraggiosa, stai facendo un ottimo lavoro, ti ammiro.
Questa lettera è diventata virale e per una buona ragione.
Finalmente un uomo che capisce i sacrifici che una mamma deve fare per i figli e per la casa.