Il pollo fritto fa male? Il consumo di cibi fritti è dannoso per la salute e molti lo sanno, anche se ignorano queste informazioni. Ma oggi abbiamo dati più rilevanti sul danno che provoca il pollo nell‘organismo femminile.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Bristish Medical Journal (BNJ), risulta che il consumo quotidiano di pollo fritto aumenta il rischio di mortalità nelle donne tra i 50 ei 65 anni di età.
Affermano che il consumo di questo alimento provoca un aumento della mortalità del 13% per qualsiasi causa clinica e del 12% per le malattie cardiache nelle donne.
Allo stesso modo, il consumo di pesce fritto o molluschi produce il 7% delle morti per qualsiasi causa e il 13% a causa di problemi cardiaci. Pertanto, una dieta ricca di grassi è la principale causa di problemi di salute sia negli uomini che nelle donne.
Pollo fritto: perché fa male?
“Ridurre il consumo di cibi fritti, in particolare di pollo, pesce e frutti di mare, può avere un impatto clinico significativo sul nostro stato di salute”, si legge nella ricerca.
In questa ricerca, 107.000 donne iscritte alla Women’s Health Initiative (WHI) sono state analizzate tra il 1993 e il 1998: inoltre, sono state seguite fino al 2017.
Durante questo periodo ci furono 31.588 morti, tra i quali 9.320 erano dovuti a cause cardiache, 8.358 a causa di cancro e 13.880 altre malattie.
In conclusione, il consumo di cibi fritti è correlato alla mortalità per cause cardiache. Possiamo prevenire questa problematica seguendo uno stile di vita sano.
Se conduci una vita più sana, attiva e una dieta equilibrata, questa problematica sarebbe ridotta. L’eccesso di grasso nei cibi altera i livelli e il sangue va, ostruendo le vene del corpo e del cuore.