Tre bambini morti e dodici con danni al sistema nervoso: questo il bilancio dell’infezione di Citrobacter a Verona.
La città che sperava di poter tirare un sospiro di sollievo dopo il miglioramento della situazione Coronavirus si è subito trovata a fare i conti con una nuova malattia, molto meno diffusa ma altrettanto pericolosa.
Fanpage riporta che il batterio è stato individuato nell’ospedale della Donna e del bambino, il più grande del Veneto.
Per questo motivo, le autorità hanno disposto una chiusura temporanea di due reparti per una sanificazione.
A dichiararlo è stato Francesco Cobello, direttore dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
“Il Coronavirus ci ha insegnato ad essere prudenti: i casi sono appena una dozzina ma è meglio intervenire subito, il pericolo è concreto”
ha detto Cobello, consapevole che la chiusura causerà dei disagi
“Abbiamo già preso accordi con le altre strutture ospedaliere della zona per far si che i pazienti siano accolti, qui non si può partorire finché il pericolo non è passato”.
La decisione di chiudere i reparti è stata influenzata dal decesso per Citrobacter della piccola Nina, nata prematura a Verona: la bambina ha iniziato a stare male a partire dall’ottavo giorno di vita e i medici hanno confermato che il suo cervello era stato attaccato dal virus.
Per il neonato non c’è stato nulla da fare, non è bastato nemmeno il trasferimento all’ospedale Gaslini di Genova dove ha subito un intervento di emergenza.
Il batterio è molto insidioso e difficile da debellare:
“Pensavamo di esserci liberati di questo batterio killer ma ci vorrà più tempo del previsto”
ha aggiunto Francesco Cobello.
Secondo Il Giornale il Citrobacter è molto resistente a tutti i tipi di antibiotici e si trasmette sia verticalmente (da madre a figlio) che orizzontalmente (da persona a persona).
Può colpire sia le vie urinarie che l’encefalo, come è successo purtroppo nel caso di Nina e di altri due bambini deceduti in questi giorni.
Quando il batterio non uccide, può causare enormi danni neurologici che sfociano in gravi handicap – riporta L’Arena:
“Mia figlia ha il 70% del cervello danneggiato e adesso soffre di gravissimi problemi. Le servirà assistenza a vita”
la disperazione di una mamma che accusa l’ospedale Borgo Trento di Verona “In reparto sapevano dei rischi ma nessuno mi ha detto niente”. Il personale sanitario è impegnato nell’opera di bonifica affinché il Citrobacter sia definitivamente sradicato dalle strutture ospedaliere di Verona.
Fonte: Il Giornale, L’Arena, Fanpage