Noa Pothoven, 17 anni, Olandese, aveva chiesto l’eutanasia. I motivi erano legati al suo passato, quando da bambina aveva subito un abuso sessuale.
Depressa da ormai anni, Noa non si era mai ripresa dall’esperienza. Secondo quanto afferma Marco Cappato sul suo account Twitter, la ragazza non aveva mai ricevuto l’autorizzazione, contrariamente a quanto riportato ieri dai quotidiani.
“Si è lasciata morire di fame e di sete”, ha scritto. La notizia era giunta in Italia nel tardo pomeriggio di ieri, scatenando, ovviamente, polemiche e contrasti.
La 17enne stessa aveva rilasciato un comunicato su GelderLander.Nl. Aveva scritto: “La domanda è stata rifiutata.
Noa Pothoven: l’eutanasia non era mai stata autorizzata
Sono troppo giovane e avrei dovuto prima affrontare un percorso di recupero dal trauma psichico fino ad almeno 21 anni.”
Come riporta TgCom24, la ragazza aveva tentato il suicidio più volte. Non si tratta, dunque, come era stato riportato ieri, di eutanasia legalizzata.
Aiutata e supportata dai suoi cari, la ragazza è spirata in casa sua, nel soggiorno, dove ha deciso di smettere di mangiare e di bere.
Ricoverata più volte, i medici avevano persino tentato il coma indotto pur di farla mangiare e di non smettere di alimentarsi.
Come si legge dal tweet di Cappato, il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, i media hanno diffuso una notizia sbagliata. Non era mai stata autorizzata alcuna eutanasia.
L'Olanda ha autorizzato #eutanasia su una 17enne? FALSO!!!
I media italiani non hanno verificato. L'Olanda aveva RIFIUTATO l'eutanasia a #Noa. Lei ha smesso di bere e mangiare e si è lasciata morire a casa, coi familiari consenzienti. Si attendono smentita e SCUSE.— Marco Cappato (@marcocappato) June 5, 2019