A tutti noi è capitato di ritrovarci ad avere a che fare con le muffe sul cibo. A cosa è dovuta la formazione di muffa negli alimenti? L’umidità e la scadenza sono due fattori rilevanti.
L’intervista è stata fatta a Sabina Rubini, sul blog di Monica Rubino. Rubini è una biologa, la cui materia di studio è la sicurezza alimentare.
Sappiamo che alcuni tipi di muffe, ad esempio, ci hanno permesso di mettere a punto alcuni antibiotici: è il caso della Penicillina.
Muffa sugli alimenti
Tornando indietro nel tempo, arrivando al 1928, con la Penicillina sono state salvate numerose vite: i primi antibiotici della storia.
Ma non tutte le tipologie di muffe sono positive per il nostro organismo. Ci sono alcuni funghi, ad esempio, che riescono a produrre delle micotossine: ecco, queste tossine possono risultare dannose.
Per quanto riguarda la muffa presente sugli alimenti, è di tipo alterante: significa che modifica il gusto del cibo. Normalmente, si consiglia di gettare via gli alimenti con la muffa.
Quando, per errore, magari, ingeriamo una pietanza ammuffita, la Rubini dice che potrebbe non accadere nulla. Ovviamente, ci renderemo subito conto del sapore e getteremo via il tutto.
Alimenti con la muffa sconsigliati
Tuttavia, non dobbiamo reiterare in alcun modo questo comportamento, al fine di non incorrere in alcun problema.
Gli alimenti con le muffe da evitare sono il latte, i cereali, la frutta e le uova. Inoltre, se notiamo presenza di muffe, è bene pulire i contenitori: il frigo, il contenitore del pane, oltre a disinfettare la zona.
Lo stesso discorso si applica per la carne, oppure per il pesce. Invece, per quanto riguarda i formaggi non erborinati, possiamo togliere la parte ammuffita e consumare il prodotto. La biologa consiglia di cuocere il formaggio, così da rimuovere eventuali residui presenti.