Nel contempo, secondo la nuova ricerca condotta alla Harvard T.H. Chan School of Public Health, la riduzione della carne rossa e il corrispettivo aumento di scelte alimentari alternative sane nel tempo si associa a una minore mortalità.
Che un elevato consumo di carni rosse e di insaccati sia causa di maggiori rischi di molte malattie croniche, come il diabete di tipo 2, di disturbi cardiocircolatori e anche di alcuni tipi di tumori è cosa nota da tempo. Ora questo è il primo studio longitudinale volto a esaminare come i cambiamenti nel consumo di carne rossa nel tempo possano inficiare non poco sulla salute.
Lo studio
Per questo studio, i ricercatori hanno utilizzato dati sulla salute di 53.553 donne e di 27.916 uomini non affetti da malattie cardiovascolari o cancro. Hanno poi esaminato se i cambiamenti nel consumo di carne rossa dal 1986-1994 avevano predetto la mortalità nel periodo 1994-2002 e se i cambiamenti dal 1994 al 2002 prevedessero la mortalità nel periodo 2002-2010. Seguendoli per 16 anni, quindi, nei primi 8 hanno raccolto le informazioni sulle persone, nei restanti 8 hanno analizzato l’impatto che le loro abitudini avevano avuto sulle condizioni di salute.
Dai risultati è emerso che le persone che avevano aumentato il consumo di carne rossa o processata già di sola mezza porzione al giorno nei secondi 8 anni avevano visto crescere del 10% le probabilità di una morte prematura. Chi invece aveva sostituito la carne con altri tipi di fonte di proteine aveva visto diverse percentuali di sopravvivenza: 17% in meno per chi aveva scelto il pesce; 10% per chi aveva preferito il pollo senza pelle o le verdure; 8% con la scelta dell’uovo; 12% se sostituito con un piatto di cereali integrali.
I ricercatori hanno anche trovato associazioni significative tra l’aumento del consumo di carne rossa e l’aumento dei decessi a causa di malattie cardiovascolari, malattie respiratorie e malattie neurodegenerative, e questo indipendentemente dall’età dei partecipanti, dalla qualità della loro alimentazione, dall’attività fisica praticata, dal consumo di alcol o dal fatto che fossero o meno fumatori.
Perché fa così male? Secondo i ricercatori l’associazione tra consumo di carne rossa e aumento del rischio di morte può essere dovuta a una combinazione di componenti che promuovono disturbi cardiometabolici, come grassi saturi, colesterolo, ferro emico (il ferro legato all’emoglobina), conservanti e composti cancerogeni prodotti dalla cottura ad alta temperatura.
“Questo studio a lungo termine fornisce ulteriori prove del fatto che ridurre l’assunzione di carne rossa mentre si mangiano altri alimenti proteici o più cereali integrali e verdure può ridurre il rischio di morte prematura. Per migliorare sia la salute umana che la sostenibilità ambientale, è importante adottare una dieta mediterranea o un’altra dieta che metta al centro cibi vegetali sani”, spiega l’autore senior Frank Hu.
La soluzione? Mangiamo carne rossa il meno possibile e concediamoci scelte proteiche decisamente diverse che facciano bene a noi e che non danneggino nemmeno l’ambiente. Solo un cambiamento verso una fonte proteica alternativa e il consumo di cibi vegetali sani come verdure o cereali integrali possono migliorare la longevità.