Oggi vorremmo parlare della cottura del riso. Perché è importante cucinare bene il riso? E perché pare che possa lasciare tracce di arsenico?
Torniamo indietro: uno dei metodi più famosi, purtroppo, non è indicato per cucinare il nostro amato riso. Potrebbe causare, infatti, malattie cardiache, l’insorgere del cancro.
A parlare è Andy Meharg, che è professore di scienze biologiche alla Queens University di Belfast. Ci sono ben tre metodi: ecco a cosa dobbiamo prestare attenzione.
Di seguito, vi illustreremo tre metodi che non vanno bene. Il professore vi aiuterà anche a capire qual è il metodo giusto.
Alla fine dell’articolo, vi allegheremo anche un video, dove è spiegato tutto: è importante cuocere questo alimento nel migliore dei modi.
Primo metodo
Il professor Meharg vi illustra il primo metodo di cottura. Per quanto riguarda la cottura vapore, ha utilizzato un rapporto di due parti di acqua e una parte di riso.
Il risultato è il seguente: presente dopo la cottura la maggior parte dell’arsenico.
Secondo metodo
Il secondo metodo, invece, prevede l’utilizzo di cinque parti di acqua e una parte di riso. Il risultato? Quando il professore ha tolto l’acqua in eccesso, il livello dell’arsenico era molto ridotto.
Terzo metodo
Per quanto riguarda il terzo e ultimo metodo, il professore Meharg ha deciso di cuocere il riso che aveva precedentemente lasciato in acqua per una notte intera.
Il livello dell’arsenico era ridotto dell’80%.
Il metodo sicuro
A questo punto è lecito chiedersi quale sia il metodo più sicuro. Stando a quanto afferma il professore, dovremmo lasciare il riso in acqua la notte prima di cucinarlo.
Poi, dobbiamo lavarlo e risciacquarlo, come fanno i giapponesi: l’acqua dovrebbe diventare chiara. Infine, mettiamolo a cuocere in una pentola con cinque parti di acqua e una parte di riso.
Di seguito, ecco il video di cui vi parlavamo.
In conclusione, secondo una ricerca di Channel 4 Dispatches e Institute for Global Food Security, nel Regno Unito circa il 58 per cento dei prodotti a base di riso contengono alti livelli di arsenico.