È il monito dell’Istituto superiore di sanità (Iss) a tutti quelli che non riescono a perdere il vizio del tabacco.
Studi recenti condotti in Cina, riporta un’infografica dell’Istituto, indicano un aumento significativo del rischio di almeno tre volte di sviluppare polmonite severa da Covid-19 in pazienti con storia di uso di tabacco rispetto a non fumatori.
“Un terzo in più dei fumatori positivi al Covid-19 presentava all’atto del ricovero una situazione clinica più grave dei non fumatori, e per loro il rischio di aver bisogno di terapia intensiva e ventilazione meccanica è più che doppio – spiega Roberta Pacifici, direttore del Centro nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss -.
Questi studi ipotizzano anche che la condizione di fumatore spieghi la differenza di genere nel tasso di letalità riscontrata che sarebbe del
4,7% negli uomini contro il 2,8% nelle donne.
Infatti, la prevalenza di fumatori in Cina è molto elevata e supera il 50% mentre quella delle donne è inferiore al 3%”.
In Italia i fumatori sono 11,6 milioni, il 22% della popolazione di età superiore ai 15 anni. Gli uomini che fumano sono oltre 7 milioni e le donne 4,5 milioni. Tra gli studenti di età compresa tra 14 e 17 anni fumano abitualmente 11,1% e occasionalmente il 13,4%.
Studi recenti condotti in Cina hanno indicano un aumento significativo del rischio (di almeno 3 volte) di sviluppare una polmonite severa da COVID-19 in pazienti fumatori o ex fumatori rispetto a coloro che non fumano.
Al momento del ricovero, infatti, un terzo dei fumatori positivi al Coronavirus presentava una situazione clinica più grave e aumenta il rischio di aver bisogno di terapia intensiva e ventilazione meccanica.
Un dato che potrebbe spiegare anche perché il COVID-19 sembra colpire più gli uomini (4,7%) rispetto alle donne (2,8%): in Cina, infatti, la percentuale di uomini fumatori supera di molto quella delle donne fumatrici.
La necessità di smettere di fumare, il prima possibile, si fa dunque ancora più urgente.
Il consiglio dell’esperta Licia Siracusano, coordinatrice del Centro Antifumo di Humanitas per chi sta smettendo di fumare
Anche in un momento delicato come questo è importante che tutti coloro che hanno iniziato un percorso di disassuefazione dal fumo resistano alla tentazione di ricominciare.
Consigliamo di continuare a seguire le indicazioni e l’eventuale terapia in corso, senza dimenticare di confrontarsi periodicamente con il proprio medico di riferimento, telefonicamente o via mail, soprattutto nei momenti di maggior difficoltà.
I benefici per l’organismo quando si smette di fumare
Smettere di fumare porta benefici sia a breve, sia a lungo termine: per esempio dopo alcune settimane migliorano tosse, problemi respiratori e gli scambi gassosi respiratori della circolazione; dopo appena venti minuti dall’ultima sigaretta la frequenza cardiaca si abbassa, tendendo a normalizzarsi.
Dopo 12 ore i livelli di monossido di carbonio diminuiscono, mentre aumentano quelli di ossigeno nel sangue, e già dopo 2-3 giorni si ripristina la capacità di gusto, olfatto e la capacità polmonare.