Cosa succede se non mangiamo il pane bianco? Il pane è praticamente alla base del nostro regime alimentare. Possiamo acquistarlo sia con farina raffinata, sia con farina integrale.
Il problema di alcune farine è presto detto: per quanto la tipologia bianca sia utile dal punto di vista nutrizionale, c’è da aggiungere che la lavorazione è lunga e complessa.
Nel momento in cui la farina viene lavorata a fondo, perde parte dei nutrienti essenziali. Aggiungiamo che, dopo due settimane dalla lavorazione, pensate, il pane perde almeno il 30% delle sostanze nutritive al suo interno.
Qual è il punto? Non c’è solo la lavorazione della farina ad essere “sotto accusa”. Oggi, la richiesta di grano è a livelli elevatissimi.
Ne consegue che, a volte, il grano è trattato chimicamente per accelerare la produzione. Maggiormente, si impiegano i fertilizzanti e i pesticidi.
Inoltre, sono stati accertati dei casi in cui la farina è trattata tramite il processo di sbiancamento. Stando a quanto riportano molti dermatologi, il pane bianco raffinato ed eccessivamente lavorato è la prima causa dei brufoli e dell’acne. Ma non solo.
Sì, perché la farina raffinata non apporta un vero e proprio beneficio al nostro organismo, non avendo sostanze nutritive a sufficienza ed essendo anche trattata.
In assenza di fibre, mangiare troppo pane ci causa anche stitichezza e problemi digestivi. Alla lunga, potremmo anche avere difficoltà nell’assimilazione dello zucchero.
Un altro fattore da considerare è l’invecchiamento precoce. La colpa è sempre da ritrovare nei pochissimi nutrienti.
Una carenza vitaminica potrebbe portare a una veloce ossidazione delle cellule della pelle, causando invecchiamento precoce.
Fate attenzione, dunque, al consumo di pane bianco e cercate di dosarlo durante la settimana: è meglio acquistare un pane con farina meno raffinata.