Due docenti dell’ospedale dell’Università Medica di Shenyang (Cina), testimoni dell’esplosione del primo focolaio dell’infezione, sostengono che “in assenza di un trattamento specifico per questo nuovo virus, vi è una urgente necessità di trovare una soluzione alternativa per prevenire e controllare la replicazione e la diffusione del virus”.
La notizia, riportata con dovizia di particolari di ricerca scientifica, è stata pubblicata da Il fatto alimentare.
Idocenti cinesi ipotizzano due tipi di trattamenti per combattere il nuovo Coronavirus: interventi di carattere nutrizionale e terapie farmacologiche con principi attivi, alcuni dei quali di origine naturale, di cui è stata già evidenziata una attività antivirale.
I nutrienti che potrebbero svolgere un ruolo determinante nella difesa contro il nuovo Coronavirus sono
alcune vitamine (A, B2, B3, B6, C, D, E),
tre micronutrienti (selenio, zinco e ferro)
e gli acidi grassi polinsaturi omega-3.
Sono tutti coinvolti in un modo o nell’altro nel corretto funzionamento del sistema immunitario.
Di certo – riferisce la ricerca – non corriamo nessun rischio di carenza per questi nutrienti se siamo capaci di seguire correttamente la nostra benemerita dieta mediterranea.
Si basa sul consumo di una gran varietà di alimenti freschi, come frutta e verdura, pesce, uova, latte, carne.
Comprende anche alimenti trasformati, ma non sono quelli poco raccomandabili creati dalle industrie alimentati mettendo un insieme di ingredienti di scarsa qualità, bensì alimenti,
come il pane, lo yogurt e i formaggi,
che sono prodotti con processi biologici delicati (lievitazione, fermentazione, stagionatura), o come la pasta, l’olio extravergine di oliva, il burro, che sono prodotti ricorrendo a delicati processi fisici e meccanici (premitura, gramolatura, trafilazione, affioramento, essiccazione).
Tutti questi alimenti, se consumati nelle porzioni e frequenze previste dalla dieta mediterranea, soddisfano appieno il fabbisogno di tutti i nutrienti, compresi quelli indicatici dai docenti cinesi.