Videoconferenza a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte, altri esponenti del governo, i sindacati e gli industriali. Sul tavolo, il tema della sicurezza nelle fabbriche.
La situazione nelle fabbriche
Una videoconferenza Conte-sindacati-industriali si è svolta per affrontare il problema dei protocolli di sicurezza dopo il nuovo Dpcm sul coronavirus, dopo che in alcune fabbriche del Nord c’è stata alta tensione.
Nelle provincie di Asti, Vercelli e Cuneo ci sono stati scioperi spontanei con adesioni altissime.
Scioperi anche nello stabilimento Arcelor-Mittal a Genova.
Prima la salute, ha ribadito la segretaria generale Fiom-Cgil Francesca Re David: “Il messaggio lanciato dal governo del ‘tutti a casa’ nelle fabbriche o in altri luoghi di lavoro è lasciato al buonsenso delle imprese – ha aggiunto -.
I provvedimenti presi non riguardano i lavoratori, che si sentono abbandonati, e riguardano solo gli utenti: alcune aziende si comportano virtuosamente, ma non tutte si sono organizzate. E’ chiaro che non si può chiudere tutto, ma tutta l’attenzione sulla sicurezza dei lavoratori va concentrata nei luoghi di lavoro in cui in questa fase si deve lavorare con più tranquillità”.
“La salute e la sicurezza di chi lavora viene prima, è condizione per poter produrre. E’ condizione per chiedere alle persone di lavorare”, è stato il messaggio del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al governo.
Anche Salvini ha rotto la tregua e attaccato il governo: “Gli operai sono discriminati. Ci sono lavoratori di serie A e B. Ci saranno oltre mille morti entro domenica. Chiudere tutto”.
Conte: kit ai lavoratori
Con la protezione civile stiamo compiendo sforzi straordinari per essere nella condizione, già nei prossimi giorni, di distribuire gratuitamente a tutti i lavoratori dispositivi di protezione individuale”, ha annunciato il premier Conte nella videoconferenza con le parti sociali.
Nel frattempo si lavorerà alla redazione di un protocollo di sicurezza ad hoc per i lavoratori che dovrebbe avere il via libera in occasione del nuovo video – incontro previsto nel pomeriggio.
Dobbiamo essere tutti consapevoli che tutti coloro che stanno lavorando – operai, tecnici, quadri – non espletano semplici prestazioni lavorative secondo lo schema di scambio lavoro/retribuzione.
In questo momento questo loro sforzo assume un particolare significato: è un atto di grande responsabilità verso l’intera comunità nazionale”, ha aggiunto il premier.
Proprio perché” quello di chi continua a svolgere il proprio lavoro nell’emergenza “è un atto di responsabilità nei confronti di noi tutti, noi tutti abbiamo il vincolo morale e giuridico di garantire loro condizioni di massima sicurezza“.