Cos’è l’autoguarigione? Sapete che il nostro organismo talvolta è in grado di guarire in modo del tutto autonomo? Si tratta di un processo che viene chiamato autoguarigione e sostanzialmente attraverso questo il nostro corpo riesce a salvaguardare la sua stessa vita.
Secondo quanto riferito da alcuni esperti, sembra che molte patologie tra le quali depressioni, attacchi di panico o stati ansiogeni potrebbero essere risolte, qualora si riuscisse a dare ascolto ai propri bisogni.
Queste patologie non fanno altro che produrre delle molecole che non fanno altro che indebolire il nostro sistema salute, questo perchè si attiva il cortisolo ovvero l’ormone dello stress, l’adrenalina e i radicali liberi.
Questi non fanno altro che indebolire il nostro sistema e nello specifico il sistema immunitario, cardiovascolare, gastrointestinale. La conseguenza? Riduzione dei globuli bianchi, innalzamento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca.
Tutto ciò, non fa alto che predisporre il paziente a rischi molto più grossi come quello di ammalarsi ed essere maggiormente predisposti a virus, batteri, fattori di rischio come ictus o infarto del miocardio.
Tuttavia è possibile mettere al riparo il nostro organismo attraverso una riprogrammazione dell’attività mentale.
Come? Sentendoci liberi di esprimere le proprie emozioni, attraverso la meditazione, coltivando interessi e passioni. Essendo creativi, dedicandoci allo sport e promuovendo la crescita della propria autostima e del buonumore.
A volte però non è così tanto semplice riuscire in ciò. Medici e scienziati di tutto il mondo che hanno indagato su queste problematiche sono concordi nel dichiarare che molte persone senza motivi apparenti di malessere da un punto di vista medico, riescono a guarire da gravi patologie.
A parlare dei processi di auto-guarigione è stato William Braud, il quale ha spiegato cosa fare per attivare tali processi.
Autoguarigione: cos’è?

La prima cosa da fare è quella di stendersi o sedersi in un luogo tranquillo, spegnendo il cellulare e tutto ciò che si ha addosso di stretto; il passo successivo è quello di chiudere gli occhi, respirare lentamente e in modo profondo, focalizzando l’attenzione sul respiro, lasciando fluire i pensieri.
Dopo circa 10 respirazioni bisognerà espandere l’attenzione a tutto il corpo, visualizzando immagini mentali vivide e dettagliate del proprio corpo in perfetta salute; a questo punto bisognerà evocare e lasciarsi coinvolgere da emozioni positive, terminando premendo con le mani sul centro del petto, proprio a metà tra lo sterno e la gola.
Bisognerà stringere non tanto forte, cominciando a dare anche una serie di colpi, respirando gonfiando il petto e la pancia e così via.
Questo esercizio non farà altro che stimolare la ghiandola endocrina timo, posta a metà tra lo sterno e la gola, ad attivarsi. Platone diceva che non è possibile guarire soltanto il corpo a prescindere dalla conoscenza della propria mente e dell’anima.