Parliamo ancora di Facebook, ormai al centro di numerose polemiche per i dati personali che ha condiviso con alcune aziende e società a nostra insaputa.
Pare che, purtroppo, molte applicazioni inviino i nostri dati di salute, quindi dati sensibili, a Facebook. Ora, il Social Network, che sta per ultimare l’accordo finale con la Commissione Federale, torna alla ribalta.
A rivelare questo fatto è stato il Wall Street Journal. Quando ci iscriviamo a un’applicazione e accettiamo il loro regolamento, dovremmo forse prenderci un minuto del nostro tempo per leggerlo.
Perché? Le conseguenze possono essere piuttosto preoccupanti. Ad oggi, il Wall Street Journal afferma che potrebbero essere undici le applicazioni incriminate.
Applicazioni che, poi, alla fine, hanno un utilizzo comodo: sport, salute, ciclo del sonno, ciclo delle donne… Insomma, delle app che reputiamo utilissime.
Oggi siamo abituati ad affidare la nostra vita ai cellulari e ai tablet. Quante applicazioni scaricate giornalmente? Una, due, tre… insomma, ogni applicazione ricava i nostri dati.
Magari, alcuni dati sono “inutili”. Ma fermiamoci un attimo a riflettere. Le app registrano i nostri gusti personali. Le nostre abitudini.
Alcune sono collegate persino a Google Maps. Che significa? Che sanno sempre dove siamo, cosa facciamo, qual è il nostro posto di lavoro o palestra.
Le applicazioni che inviano i vostri dati di salute a Facebook sono: Flo Period & Ovulation Tracker, BetterMe: Weight Loss Workouts, Realtor.
Per adesso sono stati rilevati solo i nomi di queste app, ma vi terremo aggiornati su future novità. Condividete questa notizia per informare i vostri amici e conoscenti.